Giro dello Hielo Contiental (ovvero giro del Torre e del Fitz Roy) in 3 giorni: un capolavoro.
PRIMO GIORNO: partenza alle 5 del mattino. Si comincia a camminare alle 5.30 per il bosco. Poi si arriva al Lago Elettrico e si comincia il gigantesco Glaciar Marconi con i ramponi e dopo molte ore si arriva al Passo Marconi: la fatica e' notevole ma il paesaggio che si gode dal passo e' quello che sognavo: una sterminata distesa di bianco a perdita d'occhio da cui emergono come isole montagne imbiancate solo in parte. Veramente incredibile. La prima notte si dorme in un rifugio cileno, il Gorra Blanca, dopo aver mangiato cucinando con la neve sciolta sul fornello. In realta' siamo insieme ad un gruppo di inglesi e nel rifugio bisogna fare tutto a turno perche' tutti possano fare tutto... Durante la notte sono un po' troppo ottimista sulla tenuta del mio sacco a pelo e soffro un poco il freddo ma inganno l'attesa di ripartire leggendo dentro il sacco a pelo con la luce frontale "In viaggio con Erodoto" di Kapucinsky che trovo nel rifugio - incredibile.
SECONDO GIORNO: Sveglia alle 4. Abbondante colazione nel silenzio piu' completo e usando la luce frontale per non svegliare gli inglesi. Prepartivi e via. Si parte alle 5 con le prime luci. Lo spettacolo e' mozzafiato, ancora c'e' la luna in cielo e lo Hielo alle prime luci dell'alba e' uno spettacolo indescrivibile. La giornata e' faticosissima (devo chiedere alla guida di andare piu' piano perche' gli scarponi affittati sono comodi come due stivaletti malesi - ho una estesa vescica sulla pianta del piede destro): dieci ore di ciaspolata con vento forte ma non fortissimo da destra. A pranzo (10 minuti perche' se ti fermi di piu' ti congeli) ci ferminamo al Circo de Los Altares, un gigantesco anfiteatro da cui e' possibile ammirare il Torre dal retro, ma neanche a dirlo ci sono le nuvole... Alle 17.30 piantiamo la tenda alla Laguna de Los Eskies (fermandola con la pietre piu' grosse che riusciamo a spostare per evitare che il vento la sradichi), dopo aver attraversato una piccola porzione dello sterminato Glaciar Viedma, Cena alle 18.15 e a letto alle 19.30!!! Ma siamo cosi' stanchi che il sonno non manca.
TERZO GIORNO: Sveglia piu' umana. Alle 7. Partenza alle 8 dopo colazione contro vento. Quattro ore per salire a Passo del Viento e 2 per scendere alla Laguna Toro dopo aver attraversato un Rio su una "tirolesa", un cavo d'acciaio sospeso sopra il fiume a cui ci si imbraga e a cui ci si attacca con le mani per passare sull'altra sponda. Alla laguna si mangia e si riparte subito perche' ci aspettano altre 5 ore, questavolta di fango, fino a El Chalten.
Fare la Vuelta in 3 giorni e' un impresa (i gruppi semiprofessionistici ci impiegano 2 giorni) ma ne' e' valsa la pena: oggi tira un vento incredibile (per venire all'internetpoint sono stato "lapidato" dai sassi che volano!) e anche le guide temono lo Hielo quando il vento e' cosi' forte. A proposito della guida, devo dire che non siamo mai entrati molto in sintonia. Anche perche' sul ghiacciaio si va in cordata e tra uno e l'altro devono rimanere sempre 10-15 metri di corda per sicurezza e quando ci si ferma il vento e' cosi' forte che parlarsi e' un problema perche' bisogna urlare... Cosi' nei tre giorni si e' comunque in solitaria, solo che hai chi davanti che ti da la direzione.
Ora prendo due giorni di riposo qui a El Chalten e sabato mattina parto per El Calafate. Aggiornero' il blog da la'...