Da "Nothing Venture, Nothing Win" di Edmund Hillary

"I discovered that even the mediocre can have adventures and even the fearful can achieve".

venerdì 26 dicembre 2008

Arrivederci a Caretera Austral 2010

Il bilancio del viaggio e' molto positivo. Sono risucito, in un modo o nell'altro ad arrivare dove volevo arrivare e a vedere cio' che ho sempre desiderato vedere. Ho percorso in bici i 2/3 del percorso realmente fattibile e all'arrivo a Bariloche sembrava che fosse molto difficile riuscirci. Mi immaginavo una Patagonia primitiva ma ho trovato la civilta' per cui sono rimasto molto sorpreso. Ho gia' deciso che tornero'. Magari non subito ma nei prossimi anni tornero', forse gia' nel 2010. La Caretera Austral (parallela alla Ruta 40 sul versante cileno) si unisce alla Ruta 40 poco al disopra di dove mi sono fermato io. L'idea e' di percorre la Caretera e di terminare ad Usuhaia. I tempi sono molto minori perche' stavolta non mi fermerei a fare trekking, per cui un mese potrebbe essere sufficiente. Con l'esperienza tecnica maturata in questo viaggio e con un po' di fortuna in piu' la cosa puo' riuscire... Per il 2009 sto pensando a 3-4 settimane per Albania o Armenia o Alaska... vediamo... Sempre in solitaria...

RINGRAZIAMENTI. Ho cosi' tante persone da ringraziare, in Italia e in Patagonia che sicuramente mi dimenticherei qualcuno. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile il mio sogno e nomino solo Enrico, il mio blog master, che ha reso possibile la pubblicazione delle foto che hanno mostrato a tutti un po' delle cose belle che ho avuto la fortuna di vedere.

giovedì 25 dicembre 2008

Sorpresa di Natale

Esaurito il programma, esauriti i fondi (viaggiare in bici+bus e' piu' dispendioso della sola bici e in due mesi ho consumato i fondi di 3 mesi), esaurita la bici e pressato dall'Azienda Sanitaria per rientrare al lavoro al primo gennaio, lasciato un messaggio ambiguo sul blog, decido di fare una sorpresa e tornare in Italia di nascosto la vigilia di Natale (anticipando di un mese). Da Madryn a Buenos Aires tutto bene. In capitale pero' iniziano i problemi. Aspetto 16 ore il volo da 14! Il casino Alitalia si ripercuote nel mondo... Quando arrivo nella bolgia di Fiumicino e ho solo 40 minuti per cambiare terminal, controllo bagagli a mano, pratiche di dogana... io ce la faccio ma il bagaglio no... Quando decollo per Venezia sembra che l'aereo debba atterrare a Trieste per la nebbia, mentre poi riusciamo a planare in laguna... Dopo un ora di pratiche per i bagagli smarriti e 2 di autostrada arrivo a casa dei miei (ho lasciato la mia casa in affitto per il viaggio)... i campanelli non funzionano perche' c'e' stato il terremoto... da morir dal ridere (anzi dal freddo)... il telefono ha la suoneria bassa e mi lasciano al freddo per un ora dopo 46 ore di viaggio! La sorpresa mi si ritorce contro... va be'... avventura fino alla fine... Buon Natale...

lunedì 22 dicembre 2008

Via dalla Patagonia

Lascio la Patagonia. Un mondo.
Ho mangiato, parlato e dormito con gli operai, sono andato a scuola con i bambini delle elementari all'alba, ho riposato nel vento.
Ho ascoltato le malinconie di chi fa il poliziotto lontano da casa.
Ho riordinato monete per un estanciero in pensione appassionato di numismatica. Ho parlato di desaparecidos e di peronismo con professori universitari. Di calcio con commessi viaggiatori. Ho visitato la tomba abbandonata di un nazista che e' finito a fare il falegname in Patagonia dopo aver partecipato agli eccidi del III Reich. Sono salito sui pick-up, sui megabus e minibus, su gommoni e barconi. Ho assaggiato i liquori argentini, ho ascoltato la musica country delle provincie del sud e il tango alla fine del mondo. Ho attaccato cartelli per le mamme in chiesa. Ho chiesto aiuto e sono stato aiutato. Ho consolato.
Ho imprecato, ho sperato, ho disperato, ho ululato nel vento, ho pregato.
Ho recitato Dante nel vento piu' forte. Solo per me stesso. Solo per il gusto di assaporare i suoi versi.
Ho visto guanachi, nandu, lepri, fenicotteri, armadilli, uccelli strani, cavalli, pecore, mucche di tutti i colori, lobi, pinguini, delfini e balene coccolate dai loro piccoli. Ho temuto di vedere il puma, ma era solo un vitello da lontano.
Ho assistito ad albe e tramonti. A tempeste di sabbia
Ho parlato con i colleghi che lavorano qui. Nel deserto.
Ho visto montagne spettacolari, ho camminato su sterminate distese di ghiaccio, ho attraversato torrenti impetuosi appeso a cavi d'acciaio. Ho bevuto la neve sciolta. Ho assistito ad albe e tramonti. Ho mangiato guanaco e nandu'. Carni, pesci e frutti di mare.
Ho gustato il silenzio che mi chiamava e ho suonato un'armonica a bocca.

domenica 21 dicembre 2008

Codice della strada

In Patagonia le strisce pedonali non esistono (perche' non c'e' l'asfalto spesso). E quando esistono non sono che un elemento di arredo urbano, una specie di pittura da madonnari. Per cui quando attraversi la strada devi stare proprio ben attento. Nessuno ti lascia passare e se provi a scattare dall'altra parte all'ultimo momento ti urlano dietro. Non esistono neppure i segnali di precedenza per cui agli incrorci si va al "passo-io-o-passi-tu"... ieri sera tornando da Piramides mi e' capitato di assistere ad un rissa tra conducenti... non riuscivano a decidere chi doveva passare prima e sono finiti a menarsi... da morir dal ridere...
Domani parto verso nord. Prossime notizie la vigilia di Natale...

sabato 20 dicembre 2008

Non sempre chi te lo mette in quel posto...

(QUESTO POST NON E' ADATTO AI MINORI)
Giornata di ozio totale in attesa di prendere il bus delle 18 per tornare a Madryn. Mentre leggo mi passa davanti la gatta dell'ostello: e' una bella gatta tutta bianca che ha da poco partorito un piccolo gattino tutto nero (che dorme sempre a pancia in su e con tutte le zampe aperte). Mentre la guardo mi accorgo che ha una protuberanza rossa che le esce dal... e' un prolasso rettale... Allora interpello la ragazza che gestisce l'ostello e mi dice che ha questo problema da quando ha partorito e che la veterinaria l'ha gia' operata. Pero' ora la veterinaria non e' reperibile...Beh, mica si puo' lasciare la povera gatta con la patata che le esce dal culo (va in ischemia e la gatta muore)... anche perche' da evidenti segni di soffrire di un tenesmo boia! Mi faccio portare un paio di guanti di gomma e... faccio quello che bisogna fare... mi faccio tenere la gatta e le riduco il prolasso e insegno al moroso della ragazza come fare se ricapita. Beh, non ci crederete, la gatta mi ha fatto le feste tutto il giorno... mi si strofinava sulle gambe, mi miagolava, mi seguiva... da morir dal ridere... La morale? Non sempre chi ti mette un dito nel culo ti vuol male e non sempre chi evita di mettertelo ti vuol bene... In serata torno a Madryn... da due giorni e' avvolta da una tempesta di sabbia...

venerdì 19 dicembre 2008

Puerto Piramides

Torno a Puerto Piramides per due giorni di tranquillita'. E faccio bene... il paesino e' sonnolento e semi deserto pur essendo dotato di tutto il necessario. E' scosso solo 2 volte al giorno dall'arrivo del pulmino dei turisti lonely-planet che pero' vengono scaricati direttamente sul gommone per l'avvistamento dello balene e non fanno neppure in tempo a fare rumore. Nel pomeriggio acquazzone estivo (nel deserto!). Quando termina me ne vado a fare una corsa sulla spiaggia nel silenzio, con le sole onde dell'oceano. Quando arrivo alla scogliera mi accorgo di qualcosa di strano. E' fatta da conchiglie fossili! La scogliera e' tutta fatta da conchiglie fossili! Incredibile... La sera vado a mangiare gamberoni in un locale (La Estacion) anni 60 pieno di foto del Che e dei Beatles. Poi musica dal vivo: al Viejo Almacen ci sono i "Los del Pueblo" un gruppo folk del Chubut (la provincia argentina in cui mi trovo) molto amato.. e non a torno. Con una Heinecken fanno una bella accoppiata...

giovedì 18 dicembre 2008

La preghiera dell'ebreo

Anche oggi riposo. Domani parto per Puerto Piramides.
Ho calcolato che in Patagonia ho percorso esattamente 2205 km in bici. Meno della meta' di quelli previsti ma circa2/3 di quelli realmente fattibili. Infatti la Ruta (che ho percorso in bus) non e' da percorrere in bici come pensavo. Troppi camion e bus. Autisti troppo stanchi e manovre molto azzardate. Infatti, non a caso, e' una delle strade che fanno piu' morti nel paese. Solo quella tra Buenos Aires e Rosario la supera.
Come bilancio ciclistico non e' del tutto da buttare.
Stamattina mi sveglio all'alba e vado a correre in spiaggia.
Quando torno, l'ostello ha preso vita e vedo una cosa strana.
E' un ragazzo con una specie di cialda nera in testa che si sta legando un nastro nero tutto intorno ad un braccio e una specie di cubo nero in testa passando dei legacci sotto la gola. Poi piglia un libretto rivestito di pelle nera e, leggendo e muovendo le labbra in silenzio, passeggia per il giardino dell'ostello...
Un ragazzo ebreo... che prega. In Patagonia c'e' pieno di israeliani ma non mi era mai capitato di vedere il momento della preghiera...

mercoledì 17 dicembre 2008

Fauna degli ostelli

Giacche' sono in riposo a Madryn racconto un po' della fauna che si incontra negli ostelli. Partiamo dal ragazzo argentino rasato a zero con un lungo ciuffo rasta sulla nuca. Sta sempre in cucina a cucinare. A qualsiasi ora del giorno e della notte. E per cucinare meglio ha pure aggiustato a sue spese e con le sue mani tutti i fornelli e il forno. Cucina di tutto e mangia tutto quello che cucina. Ed e' incredibilmente magro. E che dire del giapponese internetdipendente che quando mi vede arriccia il naso, mostra i denti ed emette una specie di ruggito mostrandomi il pollice come a dire "vai amico, ti cedo il PC, distruggi il mondo!". Poi c'e' una anziana coppia di inglesi che vivono negli ostelli del sudamerica. Hanno venduto la casa in Inghilterra e ora quando sono stufi di stare un un ostello cambiano ostello... Poi ci sono i vitelloni. Sono dei ragazzi inglesi che mangiano, bevono e prendono il sole tutto il giorno. Da quando sono qui non sono mai andati da nessuna parte. Il sabato notte si scatenano e la domenica mattina si aggirano per l'ostello praticamente distrutti fino al tramonto...

martedì 16 dicembre 2008

El Doradillo (Crack in Patagonia 8)

Partenza di buon ora in bici. Destinazione El Doradillo. Un'area protetta poco o nulla conosciuta al turista Lonely-Planet. Ci sono solo 20 km ma sono di ripio sabbioso e finisco per farli tutti dentro una densa nuvola di sabbia alzata dal vento. Il fatto che c'era il sole mi aveva indotto ad applicare la protezione solare su viso e braccia e cosi' alla fine sono arrivato che parevo un bel mulatto con tutta la polvere attaccata alla crema...
El Doradillo e' una spiaggia da Caraibi. Il deserto incontra il mare e il colore dell'acqua e' turchino. Sono rimasto un'ora a contemplare lo spettacolo. Una spiaggia da Caraibi e io, solo io, nessun'altro...
Tornando verso Madryn ultimo crack in Patagonia. Si e' deformato il fusibile, ovvero il pezzo che mi avevano rotto in aereo al viaggio di andata. Poco male. Lunedi' parto verso nord e invio la bici in Italia con DHL. Per fortuna ho saggiamente deciso di non contiunare sulla Ruta 40. Ora sarei fermo dinuovo a imprecare.
Nei prossimi giorni vacanza. Penso di tornare a Puerto Piramides. Il paesino da cui ci si imbarca per vedere le balene. Poche case e l'oceano. Via da Puerto Madryn, la Milano Marittima della Patagonia...

lunedì 15 dicembre 2008

La Penisola di Valdes

Questa volta non riesco a sfuggire alla gita turistica. La previsione era di un furgoncino con 5 persone e invece mi becco un pulmino con 14 piu' altri 10 in loco... e va be... "Il turismo e' un peccato mortale" diceva Bruce Chatwin... Il gruppo e' guidato da Hugo, che se non altro e' simpatico. Il pulmino da
Carlos che e' il sosia di Alessandro Liberati (o forse e' lui, dopo che gli hanno trombato Ecce)... Arriviamo a Puerto Piramides, la base di partenza del supergommone per avvistamento delle balene. Il paesino e' incantevole e non ha neppure un molo per cui il gommone viene calato in acqua con tutti a bordo su un rimorchio spinto da un trattore. La giornata e' fantastica, non c'e' vento e il mare e' liscio come l'olio... non abbiamo nessuna difficolta' ad avvistare le balene. Ce ne sono 8 con almeno 4 piccoli. Assistiamo anche alle coccole dei piccoli alle mamme (montano in groppa alla mamma!)... teneroni i balenotteri da 4 tonnellate... l'incontro e' veramente meraviglioso. Torniamo in paese dove si mangia qualcosa. Si riparte alla volta di Punta Cantor dove c'e' un mirador su una colonia di elefanti marini: son dei giganteschi salsiccioni di grasso che barriscono! Incredibile!
Poi qualche pinguino e si torna... La Peninsula di Valdes mantiene le promesse... un luogo fantastico...