La mattina la trascorro a passeggio per El Calafate che, direi, e' persino stucchevole da quanto e' turistico. C'e' persino il Casino'... E' il paese dell'Ex-presidente della Repubblica Federale Argentina che e' anche il marito della attuale Presidentessa... Qui, oltre a meta' paese, hanno anche un gigantesco superhotel che deturpa il paesaggio. Alle 11 vado a prendere la bici. Mi hanno montato il portapacchi e il portaborraccia nuovi. Sono pronto per ripartire, appena arrivano i ricambi del carrello. Avevo bisogno anche di una regolata al deragliatore posteriore ma per quello devo aspettare una settimana perche' hanno troppo lavoro. Poco male lo faccio fare a Rio Gallegos o a Puerto Natales. Passo in ostello a cambiarmi e parto subito per la Cueva del Gualicio (Grotta del Maligno) dove ci sono interessanti pitture rupestri. Il posto e' delizioso. Una casa in legno in riva al lago Argentino. Fantastico. Fabian e' la mia guida. E' di Cordoba (Nord Argentina) ed e' molto simpatico. Le pitture rupestri sono molto deteriorate e non valgono i 50 peso (12 euro) sopratutto a confronto con la Cueva de las Manos dove ne ho pagati 15! Mi bevo un caffe', mi mangio un alfaor (biscotto con dulche de leche) e riparto. Arrivato in paese (10 km controvento modesto)... crack... stavolta parte la catena... Incredibile. Non ho bestemmiato. Giuro! Se non altro non ho dovuto farmi 10 km in piu' a piedi controvento... il problema e' che la catena spaccandosi mi ha lesionato un raggio dalla parte delle corone (per cambiarlo bisogna smontare le corone e ci vuole un officina vera, non una portatile). Non posso riparare la catena perche' la mia officina portatile e' a Gregores. Non potevo certo immaginare che la catena - sostituita precauzionalmente prima di partire - si sarebbe rotta con 2000 km esatti di strada... Porca Troia, no? Basta. Ho deciso che domani vado al Perito (a questo punto in autobus, speravo di arrivare almeno li' in bici). Martedi' parto per Puerto Natales dove faccio riparare la bici ma solo per portarmela in autobus. Ormai ho perso qualsiasi fiducia in questo mezzo e non mi rimetto certo a pedalare nel deserto con un catorcio. Quando arrivo ad Usuhaia la vendero' con disprezzo cosi' non pago neppure il sovrapprezzo per riportare la baracca in Italia. Anche i miei coglioni hanno un limite...
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