lunedì 27 ottobre 2008
Las Cuevas sin viento (o quasi)
Strategia corsa con supporto della signora Maria (la moglie di Mario) che si alza alle 6 per prepararmi la colazione! Parto alle 7 (dopo che la signora mi dice che Manuel di Rio Olnie e' morto improvvisamente circa un anno fa. Detto "Arroz crudo" - riso crudo - era un punto di riferimento per i cicloturisti dopo Bajo Caracoles. La notizia rattristera' Riccardo Mazzanti di Livorno - mitico cicloturista che mi ha fornito alcune importanti indicazioni, tra cui questa). Las Cuevas distano 50 km di ripio (100 km A/R). Ma fino alle 10 il vento non sale e riesco a farmi tutta l'andata senza particolari problemi e - grazie all'ora mattutina - pedalando in mezzo ad un branco di 40 guanachi e in mezzo a 4 nandu - gli struzzi patagonici. Fantastico. Ma il bello deve ancora arrivare: le grotte sono in un canalone detto "canadon de el rio de las pinturas" in cui ci sono 89 siti di pitture rupestri e che e' un posto da sogno. Io sono l'unico turista presente e ho tutta la guida per me (LUXE, una signora di 50 anni un pò' tesa perche' sta aspettando la notizia della nascita di un nipote dalla figlia). All'ultimo momento arriva un gringo con cappello da cow-boy a bordo di un grosso pick-up e dotato di grossa macchina fotografica. Ma sta sempre zitto e quindi non disturba. Le pitture sono qualcosa di emozionante anche se le grotte non ci sono: sono dei paretoni e un piccolo "covolino". Lo spettacolo e' unico. Al ritorno e' la solita minestra: vento da strappare i capelli (fortuna che ho il casco) e fatica boia. Ma che me frega. Oggi ho realizzato uno dei sogni di questo viaggio... Domani fuori programma: 2 giorni al Lago Posada (78 km di andata in bus, ritorno in bici con vento a favore)...