mercoledì 15 ottobre 2008
Parque National de Los Alerces
La mattina colazione rustica e via. I primi 14 km sono nella piana a 4 gradi (in giornata arriveranno e 30, con una escursione pazzesca di 26 gradi. Devo usare le creme solari procuratemi da Anna Peroni). Il paesaggio e' molto pittoresco, tra pascoli e fattorie con animali liberi e fenicotteri rosa negli stagni. Poi inizia il Parque National de Los Alerces. Ora, io non so cosa mangino le ragazzine patagoniche, ma quella dell'ufficio di turismo di Cholila mi aveva detto che il percorso era piano, panoramico e che in 5 ore arrivavo a Trevelin. Io ci impiego 8 ore con uno sforzo pazzesco. Il percorso e' di montagna vera e tutta ripio. Panoramico era panoramico ma nessuna delle hosterie segnate era aperta. Cazzo, questi uffici di turismo! Il parco pero' e' veramente meraviglioso. In particolare quello che colpisce e' vedere laghi giganteschi senza nessuna casa, senza nessuno che prende il sole, senza nessuno che neppure passeggia. Selvaggio puro. Quando ricomincia l'asfalto ho fatto 70 km di ripio. Mi mancano ancora 32 km e sorpresa... dopo 20 km torna il ripio. Altri 12 km. Una passione... Alla fine arrivo alla Casa Verde di Trevelin che e' una vera dimora di sharm. Meraviglioso, casa in legno con arredamento di stile e vista panoramica sul paese (che pero' costa una salita micidiale in piu'). Quando faccio per riporre la bici nel deposito... craniata pazzesca! Guardo cosa cazzo mi e' caduto in testa... E' un vecchio cranio di ariete con tanto di corna, appeso malamente! Comunque ho la testa piu' dura io! Lui si rompe, io manco un graffio... Doccia bollente e cena con una coppia di Buenos Aires molto simpatica e che rimane impressionata dal fatto che mi mangio 350 g di pasta!!!).