martedì 7 ottobre 2008
Ripio: ciotoli, fango e sudore
Alle 8.00 sono pronto per la colazione. Solo che la colazione non e' pronta. Lucas il ragazzo dell'ostello ha capito che volevo partire presto e che non volevo la colazione. Va beh, devo partire. Pero' allora non gli lascio la boccia di vino "tinto" di Mendosa che mi sono preso ierisera. Riempio la borraccia (da buon veneto). Trovero' una cafeteria, no? Risposta: no! In paese "esta todo cerrado". Ok, avanti. Ci sono 3 gradi (in giornata arriveranno a 27!) Inizia il ripio, il famigerato sterrato patagonico che mette subito a dura prova i miei speciali copertoni. Dura 46 km. Di ciotoli, fango e sabbia. Il rischio di cardere e' alto e solo la mia estrema prudenza mi salva. Stanno asfaltando la strada e quindi ci sono molti operai. Quando passo si fermano a guardami. Io passo e li saluto. E loro mi incitano. Pero' la strada e' durissima. Se mi fermo faccio molta fatica a ripartire e sabbia e fango diminuiscono l'aderenza delle ruote aumentando la fatica. Non mi aspettavo niente di simile e vino, cioccolata e mortadella (che avevo portato) non fanno che peggiorare la situazione (e poi e' una settimana che mangio carne e i carboidrati sono un lontano ricordo). Non si possono commettere questi errori! Sono cose che so benissimo. Bene, mi servira' di lezione. Dispero di arrivare a destinazione e mi preparo all'idea di dormine in tenda. Poi pero' il ripio finisce e riprende l'asfalto. Sono le 14 ho fatto 56 km. Mancano ancora 54 km e ho 6 ore di luce. Ce la posso fare. Mi strascino stanchissimo. Alla fine arrivo a San Martin de los Andes alle 18 (cotto). E sorpresa, faccio fatica a trovare un posto per dormire. Tutti gli ostelli sono pieni. E io che pensavo che la Patagonia fosse un posto solitario! E siamo pure fuori stagione!